«Un giorno un maestro tradizionale, prima di portare i suoi alunni in classe, li mette in fila e dice: l’ordine è la prima cosa da imparare! Arrivati in classe i bambini pregano e dopo si siedono. Il maestro subito dà il tema da svolgere e scrive il titlo alla lavagna. Giacomo Carta dice di andare al gabinetto, ma il maestri gli dice no. Un alunno (Carmine Carrato) sta prendendo l’astuccio, ma gli cadono i colori ed allora il maestro gli dà una bacchettata sulla mano. Il maestro ritira i compiti e dice: Adesso problema. Giacomo Carta ridice di andare al gabinetto, ma la risposta è la solita. Il maestro dopo aver fatto svolgere il problema assegna un compito di analisi grammaticale. Il nostro Giacomo ritenta di andare al gabinetto. Ma la risposta non cambia. Poi fanno l’intervallo, ginnastica nei banchi. Il maestro ritira i compiti. Giacomo per la quarta volta ridice la solita frase, e incomincia a farsela addosso. Siccome incomincia a fare una puzza tremenda gli altri scolari se ne accorgono e cominciano a ridere. Il maestro scaccia Giacomo, che mentre va al gabinetto se la fa addosso e sporca il corridoio. Così si effonde una puzza tremenda che a poco a poco si espande nella classe, così gli alunni sono costretti a tapparsi con la mano il naso e ridono come matti. Il maestro li rimprovera e li punisce. I bambini escono inquadrati. Il maestro rimasto solo dice: Capiranno l’ordine!
Ma Giacomo Carta prese una carabina e sparò al maestro, così quel brutale morì finalmente.»